I'm back! Cari lettori, dopo mesi di silenzio sono tornato e quale occasione migliore per tornare se non la decisione dell'Uefa sul Milan? Io, nerazzurro nelle vene, dovrei godere per questa decisione e invece, per colpa della mia indole lievemente incazzzosa, mi arrabbio. Non con l'Uefa, che diversamente non poteva fare, ma con la dirigenza e i giornalisti rossoneri che si stanno prendendo gioco dei tifosi.
I fatti
La Commissione giudicante dell'Uefa, dopo aver negato al Milan sia il Voluntary Agreement, che il Seetlement Agreement, ha estromesso i rossoneri dalla'Europa League che l'undici di Gattso si era "conquistata" sul campo. Il Milan ha annunciato un ricorso al Tas, che si pronuncerà, probabilmente, entro metà luglio. Le percentuali che il tribunale di Losanna ribalti il verdetto di Nyon sono molto basse. Ma come mai l'Uefa ha negato al Milan l'accesso alle coppe?
Mancato break-even e scarsa credibilità
La commissione di Nyon ha negato l'accesso all'Europa a causa del mancato pareggio di bilancio nel triennio 2014-2017 (quando il Milan era di Fininvest), ma anche a causa di una scarsa credibilità della proprietà. L'Uefa, infatti ha forti dubbi sulla proprietà di Yonghong Li che sono dovute al debito che mister Li ha con il fondo Elliott che, nel caso in cui non venga risanato, farà sì che il Milan passi direttamente al fondo. Inoltre a Nyon hanno mal digerito la campagna acquisti faraonica della scorsa estate, ma soprattutto il business plan assurdo presentato da Fassone.
Veniamo ora ad analizzare le balle di dirigenti e giornalisti.
Spese pazze e ricavi farlocchi
Lo scorso anno il duo Fassone-Mirabelli, un amministratore delegato che non ha mai fatto l'amministratore delegato e un direttore sportivo che non ha mai fatto il direttore sportivo, hanno speso 230 milioni circa per una squadra arrivata sesta. L'Uefa ha storto il naso poichè il dinamico duo non ha fatto nulla per risanare il bilancio disastroso lasciato in eredità da Berlusconi. Anzi una cosa l'ha fatta. Fassone, infatti, ha presentato all'Uefa un business plan in cui alla voce "Ricavi di Milan China" risultava la cifra: 90 milioni. Roba che lo United in Cina arriva intorno ai 30. I ricavi del Milan, come ampiamente prevedibile, si sono assestati sull'ordine delle centinaia di migliaia di euro.
Società patetica e giornalai servi
L'anno scorso, quando Fininvest ha chiuso la trattativa con Yonghong Li, c'erano molti dubbi. Dovuti, principalmente, al fatto che non si sapesse chi fosse questo Li, da dove arrivassero i soldi, chi fossero i creditori e cosa ne sarebbe stato del Milan. I giornalisti, servi di partito, hanno parlato di un futuro roseo, con grandi acquisti. Hanno parlato di proprietà solida, facendola, evidentemente, fuori dal vaso. Un anno dopo appare chiara la confusione, la scarsa affidabilità di Li e l'assoluta incompetenza di Fassone e Mirabelli.
I giornalisti servi, però, non solo continuano a dire che va tutto bene, ma gridano anche al complotto dell'Uefa nei loro confronti senza rendersi conto di due cose:
1) Facendo disinformazione si prendono in giro i tifosi che, dopo un anno di bugie, si stanno stancando e potrebbero svegliarsi all'improvviso.
2) L'Uefa avrebbe potuto multare i rossoneri, ma ha optato per il male minore, ovvero l'esclusione dalle coppe.
Atto finale, parte I: il mercato
Se tutto questo non fosse abbastanza per capire la marea di cazzate che vi stanno raccontando arriviamo agli ultimi giorni.
Partiamo dal mercato. E' frustrante, anche per me che sono interista, leggere di certi giocatori accostati al Milan. Morata, Fellaini, Falcao, Depay sono tutti giocatori che il Milan non si può permettere, ma che continuamente sono accostati ai rossoneri. Ma davvero credete che il Milan possa acquistare un giocatore da 70 milioni con i conti così in rosso? Non fa bene ai tifosi leggere questi nomi messi in giro solo per, nel caso in cui il Tas confermi la sentenza, usare l'alibi dell'Uefa per giustificare un mercato mediocre.
Atto finale, parte II: Commisso
Arriviamo all'ultimo atto di queste balle propinate ai tifosi. La trattativa tra Commisso e Yonghong Li con il magnate americano che sembra essersi ritirato dalla trattativa perchè Yonghong Li non è intenzionato a cedere. Da come l'hanno raccontata Commisso e Li si sono incontrati di ersona per discutere e il cinese avrebbe addirittura chiesto una parte in contanti. Ma stiamo scherzando o cosa? In queste trattativa così importanti, generalmente, le due parti in causa non si incontrano mai di persona, ma il tutto è gestito dalle banche, con i due protagonisti che mettono solo la firma finale. Questa trattativa sembra, più che altro, essere un'enorme campagna pubblicitaria di Commisso, che sta usando il Milan e i giornalai, che hanno già iniziato a far venire la bocca dolce ai tifosi, per farsi pubblicità in un momento in cui si ritrova con 2,6 miliardi di debito.
Atto finale, parte III: Berlusconi
A conclusione della marea di cazzate dette ai tifosi arriva Mister B., il mago della demagogia, il genio della comunicazione per mentecatti. Quando Berlusconi cedette il Milan disse di aver messo la sua squadra del cuore in mani sicure. Alla luce dei fatti emersi nell'ultimo anno non sembra proprio così. Soprattutto alla luce di quanto emerge dal bilancio della Fininvest, tecnicamente la holding che deteneva le azioni del Milan. La società di Berlusconi, infatti, nel 2016 chiuse con un rosso in bilancio di circa 120 milioni, mentre nel 2017 ha chiuso in attivo di 687 milioni. Quest'enorme plusvalenza è merito, soprattutto dei 660 milioni di plusvalenza fatti grazie alla cessione del Milan a Yonghong Li. Berlusconi non ha venduto per il bene del Milan, ma per ricavare più denaro possibile, non curandosi di chi acquistasse questa gloriosa società.
Milanisti basta credere alle cazzate di finti giornalisti, alle balle di Fassone e Mirabelli, al mercato, ai complotti. Aprite gli occhi, vi hanno preso e continuano a prendervi per il culo e voi non ve lo meritate. Non lo merita una società da 7 Champions League e 18 Campionati Italiani, non lo merita una tifoseria che è arrivata seconda in Italia per media-spettatori.
Credits immagini: Casa Milan
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