All'indomani delle elezioni che hanno consegnato l'italia in mano agli honesti e a quelli che sparerebbero ai barconi sembrano profetiche le parole del 1978 di Giorgio Gaber. Il Signor G raccontava gli atteggiamenti dei sessantottini imborghesiti definendoli polli d'allevamento e descrivendoli come odiatori frustrati da governi incapaci che rimbalzano da una parte all'altra.
Sono passati quarant'anni e questi polli hanno consegnato il paese in mano ai "Masters of populism", Gigi Di Maio e Matteo Salvini. Tutto ciò è stato fatto con lo scopo di cacciate Renzi, organizzando quindi un chiodo scaccia chiodo che rischia di perforare il muro.
Non si sa se sarà l'honesto Di Maio o il pacifico Salvini a governare, la cosa certa, speriamo, è che un'alleanza tra Lega e M5S é pronosticabile come una vittoria in finale di Champions della Juventus. Altra certezza è che Sergio Mattarella in questo momento, se potesse, farebbe volentieri come i padri di figli indesiderati e prenderebbe il primo volo per il Messico. Perché il Movimento 5 stelle è il primo partito in Italia e perché il centro-destra è la prima coalizione italiana ed entrambi sono certi di governare. Come non si sa, ma ne sono certi.
Intanto non si possono escludere né un governo tecnico né un ritorno alle elezioni con una nuova riforma elettorale ad Ottobre.
La sinistra intanto esce dalle urne con la bellissima sensazione di bruciore intestinale che neanche le cassa di Maalox di cui canta Ligabue potrebbe placare. L'uomo di sinistra si ritrova nella magnifica situazione di chi, da un lato ha sperimentato l'ebbrezza di esser preso da dietro, con un partito senza leader e ai minimi storici e dall'altro lato forse spera che si faccia un governo per non finire in 7 mesi di oblio. L'elettore del PD è un interista che guarda Juventus (il centrodestra)- Milan (M5S) e sa che non possono perdere entrambi.
Commenti
Posta un commento