Per carità il mio odio non é stato per il povero ciclone, a cui va il mio affetto in quanto è riuscito a creare abbastanza disagi, ma é per tutto il popolo italico diventato all'improvviso un enorme meterologo che faceva previsioni e aggiornamenti a colpi di Instagram stories e stati su Facebook.
E' la diretta conseguenza di un qualsiasi avvenimento climatico. Nell'era social infatti appena succede qualcosa si scatenano due tipologie di persone: i poeti e gli incazzati. Entrambi godono del mio personale odio.
I poeti non aspettano altro che un tramonto, un panorama imbiancato di neve, una giornata di pioggia o una di sole per postare foto ritoccate più di Ornella Vanoni corredate da frasi inglesi di poeti underground sconosciuti. Trovano il bello in tutto, come se una giornata con un costante diluvio fosse piacevole o come se fosse bello spalare 2 metri di neve per far partire la macchina.
Gli incazzati si lamentano di qualsiasi condizione climatica, ma ciò non fa di loro dei misantropi, ma solo persone poco intelligenti...per non dire coglione. Si lamentano del freddo a gennaio e del caldo a luglio e trovano ogni stagione peggiore della precedente. Sono un bellissimo ed odiabilissimo mix tra dei nostalgici del ventennio e dei grillini e con quest'ultime tipologie di persone condivide una cosa: la stupidità.
Sia i poeti che gli incazzati rendono vane le finestre. E' infatti necessario possedere un account su Instagram o Facebook o Snapchat o Twitter per sapere temperatura, gradi, umidità e nodi di vento.
Come misantropo li odio perché non riescono ad adattarsi in silenzio al tempo e per di più lo sfruttano per ottenere likes con foto che hanno poco di chi le fa e per sfogare le proprie frustazioni quotidiane.
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